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Oscillazioni del tasso Euribor dal 2004 al 2009

In Italia molte sono le famiglie in difficoltà, la rata del mutuo ha infatti raggiunto il 32% del reddito disponibile. Ma facciamo un passo indietro. Nel 2004 la maggior parte dei contratti su mutui veniva stipulata a tasso variabile, in quegli anni infatti i tassi di interesse erano molto bassi. Nel 2006 il rialzo dei tassi ha messo in difficoltà le famiglie che si sono trovate a pagare rate troppo onerose.

Oggi, grazie ai tassi bassi, la scelta è sulla rata a tasso variabile rispetto al tasso fisso.

Il tasso fisso però, essendo slegato dalle oscillazioni del mercato, offre il vantaggio di una rata mensile o semestrale costante nel tempo anche se più elevata. Il tasso di riferimento della Bce è pari all'1%.

È quindi opportuno ed essenziale che le banche informino correttamente la clientela sui rischi legati alla stipula di contratto di mutuo a tasso variabile. La rata in questi casi può variare significativamente in caso di aumenti di tassi di interesse.

Per venire incontro alle famiglie in difficoltà è stata di recente istituita la moratoria sui mutui che partirà da gennaio prossimo per venire incontro a chi ha perso il lavoro, a chi è in cassaintegrazione, a chi ha cessato l'attività di lavoro autonomo. Questa iniziativa prevede la sospensione delle rate del mutuo fino ad un massimo di un anno. 

Ma vediamo le oscillazioni dei tassi variabili dal 2004 ad oggi rappresentate attraverso grafici. E' indicata la media mensile (tasso 365) con tassi riferiti ad 1 mese, 3 mesi e 6 mesi.

 

 

 

 

 

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