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I finanziamenti chirografari

Prima di gettare luce sulla definizione di finanziamenti chirografari occorre necessariamente fare riferimento alla dizione di "chirografo", una parola greca antica composta da due parti: “cheir” e “grapho”. Se il primo significa propriamente “mano”, "grapho" si riferisce all’ambito della scrittura. Di conseguenza, una definizione iniziale del termine chirografario potrebbe essere “ciò che viene scritto a mano”.
 
È corretto notare come, persino nella nostra epoca, i termini che si riferiscono ad arti manuali iniziano tutti (o quasi) col prefisso "chiro-" ad esse indicato: per portare qualche esempio pratico, il chiromante è il veggente che si suppone in grado di sapere leggere la mano, mentre il chiropratico colui che cura con l’imposizione delle mani. 
Se traslato in ambiti di natura finanziaria, il prestito chirografario si riferisce a una varietà di crediti la cui garanzia è costituita solo da una firma, o al limite da più firme.
 
I crediti chirografari vengono perciò a costituirsi come quelli concessi con la sola firma e, in parallelo, i creditori chirografari saranno persone che emettono prestiti con una sola firma del contraente a garantire per il ristoro della somma prestata.
 
Viceversa, i debitori chirografari costituiscono i beneficiari del finanziamento, che si impegnano a restituire garantendo con un’autocertificazione. I creditori di questo tipo di prestito si differenziano da quelli cosiddetti privilegiati, una differenza altresì importante allorché si trova uno stato di concorrenza fra più creditori: in caso di capitali non sufficienti a saldare ambo i conti, il finanziamento privilegiato viene coperto per primo.
 
Tuttavia, è bene ricordare come questa variante di finanziamento non sia, nei fatti, aperta a tutti: il prestito chirografario si rivolge a persone giuridiche o artigiani che siano titolari di partite IVA di tutti gli ordini e i gradi e possano dimostrare una comprovata correttezza nelle restituzioni pregresse.
 
Oltre a ciò, i finanziamenti chirografari non sono mai oggetto di concessioni per liquidità, ma bensì a partire dall’enunciazione di uno scopo preciso, che, se di gradimento del creditore, sarà in grado di esercitare una determinante influenza sull’erogazione di un finanziamento di questo tipo.
 
Qualora il prestito chirografario venga erogato sulla base di terzi garanti, ovverosia con firme multiple, il terzo creditore avalla – nei casi di insolvenza - la solvibilità di chi ha posto la prima firma. 
 
Il mutuo chirografario rappresenta una specificazione del discorso. Come negli altri casi, nella mancata presenza di altri tipi di garanzia, l’istituto di credito si affida in via esclusiva alla firma del mutuatario e alla sua capacità di procedere al rimborso.
Detto ciò, in taluni casi specifici derivanti dall’importo o dalla posizione del destinatario, l’ente che finanzia sarà in grado di richiedere:
  • garanzie poste su cambiali riguardanti l’ammontare complessivo del prestito;
  • la pratica di pegno su titoli;
  • garanzie di natura più espressamente personale, quali fideiussioni di familiari o terzi.
Il mutuo  di tipo chirografario, differentemente da quello di natura ipotecaria, è un finanziamento a breve termine che presenta una durata di 5-6 anni, dando al beneficiario l’accesso a somme di carattere limitato che, generalmente, non oltrepassano quota 30.000 euro.
 
Gli scopi di questa tipologia di mutuo cambiano a seconda di chi ne fa richiesta: se si tratta di un privato, il capitale viene solitamente concesso in assenza di finalità di spesa.